Per una mobilità sostenibile
Da diversi anni cresce il numero degli appassionati delle due ruote, e tra questi non troviamo solo ciclisti amatoriali interessati ad avventurose e chilometriche piste tra boschi e pianure, ma anche tante famiglie desiderose di nuove opportunità ricreative vicino a casa: la bicicletta, infatti, è un ottimo mezzo per trascorrere una giornata diversa dal solito insieme ai propri famigliari, a contatto con la natura. Permette inoltre ai bambini di fare progressi come bikers, inizialmente sotto l’occhio vigile ma sereno di mamma e papà, successivamente da soli o in compagnia dei loro amici.
Ecco un altro punto importante a favore della bicicletta e delle piste dedicate: sono uno strumento che alimenta e semplifica la socialità tra i ragazzi, offrendo loro l’indipendenza necessaria, in sicurezza.
Se la rete ciclabile all’interno delle città negli ultimi anni si è sviluppata a tal punto da permettere tutto questo, la stessa cosa non si può dire delle periferie. A prima vista può sembrare impossibile. Impossibile che, in periferia, lontano dal centro cittadino, dai viali di circonvallazione, dagli assi di attraversamento della città ci sia un problema di mobilità. O meglio: di possibilità di scegliere di usare la bici e sentirsi tranquilli.
Eppure, nella prima periferia urbana, i quartieri e le frazioni sono caratterizzati da un’ampia estensione del territorio rurale ed agricolo. Gli agglomerati di residenze, anche di recente costruzione o ristrutturazione, sono inseriti in un contesto di alto valore, ma dove le strade sono ancora quelle che sopportavano il solo transito di mezzi agricoli e poco altro. Oggi questi tragitti invece, a parità di caratteristiche, servono decine e decine di nuovi residenti che hanno esigenze di mobilità del tutto simili a quelle di coloro che vivono all’interno della città consolidata. In queste strade, piccole e strette, fiancheggiate da terreno agricolo o da un canale per l’irrigazione, chi prende la bici corre dei rischi.
Nasce da questo presupposto un progetto di mobilità sostenibile innovativo chiamato “CONNESSIONI RURALI: creare collegamenti alternativi e complementari alla rete stradale nelle frazioni del forese”, generando nuovi collegamenti e percorsi in grado di mettere in rete i servizi dislocati sul territorio, i luoghi di incontro e aggregazione e le persone che li vivono e li animano. Raggiungere la scuola, collegare la parrocchia al centro sportivo, tornare a casa in bici dopo aver giocato a pallone nel campetto del centro sociale, attraversare il centro abitato in sicurezza anche quando una frazione si trova lungo assi stradali molto trafficati.
Parallelamente, è emersa nella cittadinanza la necessità di approfondire la conoscenza del territorio, come una chiave per ricostruire i legami di comunità magari proprio quando sono più sfilacciati o allentati a seguito dei cambiamenti nei residenti e delle mutate abitudini di vita. In questa ottica i percorsi sono un’occasione di scoperta del paesaggio, delle acque dei canali, delle bellezze del nostro territorio e possono fare parte di una più ampia rete di itinerari escursionistici.
Le connessioni rurali sono percorsi percorribili di corsa, a piedi o in bicicletta. Itinerari pensati per collegare le frazioni e i principali punti di interesse della comunità sia con interventi sulla rete stradale minore, sia mediante l’utilizzo di tracciati rurali quali alzate, argini, sentieri e carraie, per potenziare e connettere in sicurezza gli itinerari ciclabili e i percorsi pedonali.
Grazie a questi progetti, le periferie possono arricchirsi di nuove opportunità e diventare fucina di un turismo lento, consapevole, sostenibile, anche da parte di chi vive a pochi chilometri di distanza e non ha mai prestato attenzione alle possibilità di scoperta della natura vicino casa.